C’è chi sembra non avere bisogno di nessuna regola per organizzarsi meglio e vivere serenamente. Ma è solo un’impressione. La verità è che, senza saperlo, le ha già messe in pratica tutte.
Ho scoperto Maria Lidia su Linkedin. Un giorno l’algoritmo mi presenta uno dei suoi – rari – post e, di getto, le commento: “geniale!”.
Da lì scopriamo che abitiamo a poche decine di chilometri di distanza. Abbiamo tentato di incontrarci per un caffè dal vivo, lei vuole fare il bagno al lago, io no. Comunque, prima o poi, troveremo un compromesso.
Tu ti occupi di Content Marketing. Vuoi spiegarci, in parole semplici, di cosa si tratta?
Il content marketing è un aspetto delle strategie di marketing, relativo alla realizzazione di contenuti. La gamma di contenuti scritti, per conto di aziende e liberi professionisti, è molto ampia.
Nella pratica, mi occupo di pagine social, attività di ghostwriting per professionisti, ma, soprattutto, di redazione di articoli per blog e newsletter, oppure di micro copy per messaggistica, magari nel caso di aziende che hanno contatto diretto con i clienti.
Ci puoi raccontare, come è cominciata?
Posso dire che la scrittura mi accompagna da sempre, ma la partita iva è entrata nella mia vita solo nel 2022. Fino ai primi anni Duemila, lavoravo come dipendente a Milano, in una grande realtà aziendale. In quel periodo, ancora lontano dall’era digitale, ebbi modo di occuparmi, di scrittura strutturata e di tecniche di marketing. Poi, come spesso accade, un colpo di vento rimescolò le carte sul tavolo. Misi da parte quel bagaglio di esperienze, per ritrovarmi a lavorare nella ristorazione, insieme a mio fratello. In fondo mi piaceva usare le mani, muovermi, macinare decine di chilometri lavorando. Con l’esplosione della pandemia, le carte si sparpagliarono di nuovo. Così, un bel giorno, un’imprenditrice del settore immobiliare di mia conoscenza, mi disse: “ho bisogno del tuo aiuto, visto che tu scrivi bene”. E’ cominciato tutto da lì. O meglio, ho ripreso il mio bagaglio dove l’avevo lasciato, e mi sono rimessa a studiare. Ho fatto un master di Social Media Manager, pur avendo capito, molto in fretta, che non era quello che volevo.
Così ho scelto di specializzarmi nella scrittura di contenuti, che è quello che mi riesce meglio ed è più in linea con il mio modo di essere.
Nonostante operi nel settore del digital marketing, non sei una persona onnipresente sui social, non ostenti, non ti esponi. Qual è il tuo segreto?
Sono consapevole del fatto che non voglio affannarmi, per rincorrere i potenziali clienti. Preferisco parlare solo quando ho qualcosa da dire e spesso lavoro grazie al passaparola. La mia attività è fatta anche di studio e di ricerca, per entrare appieno nel mondo del cliente e raccontarlo al meglio. Mi piace studiare, conoscere nuovi mondi e nuove prospettive. Sono molto puntigliosa nel mio lavoro e per farlo bene ho bisogno di tempo.
ti capita mai di pensare “non ho tempo”?
Non saprei come rispondere a questa domanda.
Io non ho un calendario pieno di impegni, piuttosto seguo una routine molto piatta e, al contempo, molto metodica.
Se devo essere onesta, faccio fatica a spezzare la metodicità della mia giornata, anche se si tratta di interruzioni piacevoli. Ad ogni modo, non mi capita mai di pensare di non avere tempo, né di sentirmi in affanno. Forse è colpa mia?
Forse dipende dal fatto che sono poco ambiziosa, e dovrei essere diversa.
Oppure, più semplicemente, ti trovi esattamente dove vorresti essere. E non hai altre necessità. E’ una posizione invidiabile!
E’ così, in effetti.
Qui devo inserire la prima nota a margine. Ovviamente avevo preparato delle domande per Maria Lidia, riguardanti l’organizzazione personale, gli obiettivi, la pianificazione. Ma sin dai primi minuti ho capito che sarebbero andate tutte a farsi benedire. Quindi ho dovuto prendere una decisione tempestiva. Amen, ho pensato. Procediamo a ruota libera.
Quindi non ci sono nuovi obiettivi che vuoi realizzare, per il nuovo anno? Non senti la necessità di fare un bilancio e di pianificare nuove azioni?
Fatico a comprendere, quando le persone intorno a me, parlano di pianificazione per raggiungere gli obiettivi.
Io pianifico i task che riguardano il mio lavoro, per gestire le scadenze e portarlo a termine nel migliore dei modi.
Per il resto, sono a posto così. Quando ero giovane, il mio primo obiettivo era quello di andare a vivere da sola. E così feci. Poi, quello di spostarmi dalla città dove vivevo. Ora che abito qui, tra lago e monti, mi riconosco in questa dimensione e non ho ulteriori ambizioni. Nel corso degli anni ho intrapreso alcuni percorsi di meditazione. Mi sono serviti. Forse anche grazie a questi, sono consapevole di essere, in questo momento, a posto così.
“Sono a posto così” è una frase meravigliosa, in grado di generare invidia e, al contempo, un senso di pace. Quante persone, al giorno d’oggi, vorrebbero poter dire di essere a posto così, invece di correre costantemente dietro a qualcosa?
Probabilmente sono anche fortunata nel poter mantenere dei ritmi di lavoro sostenibili, e nel non dover rincorrere i miei figli – ormai grandi – tra millemila attività. Però, riflettendoci, io sono sempre stata così.
Anche se non hai un calendario pieno di impegni e nonostante la tua professione sia prevalentemente creativa, immagino che, anche per te, l’organizzazione sia importante.
Chiunque lavori come libero professionista deve sapersi organizzare. altrimenti non sopravvive. Certamente il mio livello di organizzazione è cambiato, rispetto agli inizi. Ora pianifico i contenuti per i miei clienti mensilmente, ma quando ho iniziato lo facevo giorno per giorno. Poco per volta, sono passata ad una pianificazione settimanale, per arrivare al mio sistema attuale.
In ogni caso, io sono sempre stata molto metodica, disciplinata.
A proposito di “routine piatta”, ci descrivi la tua giornata tipo?
Anche in questo caso, dovrei dirti, forse, che mi alzo alle 5, ma non è così. Perché mi devo alzare all’alba e mettere in moto il mio cervello così presto, sapendo che io inizio a carburare solo dopo una certa ora? Comunque entro nel mio “loculo-ufficio” alle 9, e spesso ne esco alle 7 di sera. Le pause sono legate alla stretta sopravvivenza – cibo, caffè – e agli spostamenti del figlio.
Generalmente non lavoro nel fine settimana – dovrei? –
Anche no.
Cambieresti qualcosa, nella tua giornata tipo?
Mi sono iscritta ad un corso di yoga anche se, come ho già detto, sono pigra. Quindi, ogni settimana, mi devo veramente imporre di seguirlo e di fare qualche sessione da casa.
Se potessi cambiare qualcosa, vorrei riuscire ad inserire qualche momento da dedicare alla lettura di svago. Mentre, ogni volta che prendo un libro, il mio pensiero va immediatamente alle ricerche che vorrei fare, oppure a quel corso che devo completare. Mi piace molto studiare, mi piace sentirmi preparata, quindi spesso abbandono il romanzo ancora prima di riuscire a gustarmelo.
Parlando di lavoro, sei del team “Prima il dovere, poi il piacere”, oppure tendi a rimandare le cose più noiose? Le cose che detesto, le voglio sbrigare subito, per non pensarci più.
Quindi, nessun problema con la procrastinazione. E come la mettiamo con le distrazioni?
Mentre scrivo, sono concentrata e non sento la necessità di distrarmi.
E quando non sai cosa scrivere? non hai la tentazione di scrollare, controllare le notifiche, alzarti?
Quando non so cosa scrivere, leggo articoli sperando che mi diano l’ispirazione per farlo.
Quindi vorresti concludere questa intervista, facendoci credere che non c’è Davvero niente che ti manchi, nelle tue giornate trascorse nel “loculo-ufficio”?
Forse una cosa sì. Il confronto, sul piano umano, con altre persone. Ho uno zoccolo duro di amiche, che vedo poco, ma con le quali mi sento abitualmente. A volte, però, sento l’esigenza di confrontarmi con qualcuno, per scambiare opinioni, esperienze, per ampliare gli orizzonti e le prospettive.
Dovremmo prendere un caffè virtuale, ogni tanto. – Dovremmo.
Ultima domanda, di rito. Descrivi, con tre immagini, il tuo tempo di qualità.
La lettura di un romanzo, o comunque di un libro per puro svago. Un po ‘ di attività fisica. Perlomeno, quel tanto che basta per non anchilosarsi. E una passeggiata nella natura, insieme al mio compagno e ai miei affetti.
Ultima nota a margine. L’intervista si è protratta per quaranta minuti oltre il tempo previsto. Ho abbandonato il foglio con le domande, ma porto con me una riflessione preziosa.
Ci facciamo caso, quando ci sentiamo “a posto così”? Lei, sì.